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19/4/2018 L’ascolto, le parole e il-di-più-delle-parole

Venticinque anni fa, quando il Focusing era ancora una novità, provocai stupore in un mio collega d’università sostenendo che “l’inconscio è il corpo”.  Oggi, l’importanza del corpo quale fonte di informazione e d’innovazione rappresenta un concetto ormai assodato, sebbene le modalità per utilizzare efficacemente tale fonte non siano ancora del tutto conosciute. *

Eugene Gendlin (1978-1981-2003).

Con queste parole Eugene Gendlin apre l’Introduzione all’edizione inglese  del 2003 del suo libro Focusing.

Negli ultimi anni la svolta “embodiment” o connessione mente-corpo sta contribuendo a rivelare nuovi aspetti della complessità dell’antica questione mente/corpo, tra cui anche le implicazioni dei rapporti tra la prospettiva della scienza “in terza persona” e la scienza del processo “in prima persona”.

In questa area, fin dagli anni ’70 a livello internazionale e dal 2000 in Italia, in ambiti – tra i quali la scuola, la relazione d’aiuto, la consulenza psicologica con adulti e bambini e la psicoterapia, la pratica medica e infermieristica, la scrittura, la ricerca e molti altri – si sono diffuse attività formative che applicano i risultati della ricerca pionieristica (1962-1997) di Eugene T. Gendlin (Vienna 1926 – New York 2017), in particolare le pratiche metodologiche di Focusing e di Thinking At the Edge (TAE) Pensare al Margine.

“Quando le persone scoprono per la prima volta le potenzialità del Focusing, potrebbero pensare di aver trovato tutto ciò di cui necessitano. Però il Focusing aggiunge un livello corporeo più profondo ad altre metodiche ed è in grado di renderle più efficaci. E’ trasversale ad altri metodi e dovrebbe essere combinanto con qualsiasi cosa può farci crescere come persone.”

Gendlin, filosofo e psicoterapeuta, ha dimostrato che è possibile percepire il corpo vivente direttamente e che al di sotto delle parole, dei pensieri, delle memorie, dei sentimenti e dei ragionamenti già noti, esiste una capacità naturale che svolge un ruolo preciso nel comportamento, nel linguaggio e nel pensiero sia quotidiani che specialistici o creativi. Tale possibilità deriva, anzitutto, dall’attenzione a, e dall’ascolto del “senso corporeo”. 

Il termini coniati da Gendlin per il  ‘senso corporeo’ sono felt sense e felt meaning. Il senso corporeo, diverso dall’emozione, è in grado di offrire la versione corporea d’insieme della situazione che si sta vivendo e può essere avvertito concretamente ancor prima della percezione fondata sui cinque sensi.

Focusing è il metodo e la pratica che consente di riconoscere ed utilizzare la capacità naturale che è  attiva nell’interfaccia tra la mente e il corpo, tra il comportamento, il linguaggio, il pensiero e la situazione ambientale.

E’ una pratica per dialogare con il proprio ‘senso corporeo’; è sorprendentemente semplice e, nello stesso tempo, profonda ed efficace ed utilizza i microprocessi dell’ascolto e della sintonizzazione empatica di matrice umanistica e fenomenologica e la filosofia dell’experiencing di Gendlin.

Thinking At the Edge-TAE Pensare al Margine, è una pratica metodologica che richiede una familiarità con il  Focusing. Con le parole di Gendlin:

“Attraverso il Focusing abbiamo sviluppato  il “Thinking At the Edge (TAE),  un insieme di passi che è possibile imparare e che vi consentono di dare forma a qualcosa di nuovo nel campo in cui lavorate.”

 

* La traduzione in italiano delle citazioni dall’Introduzione inglese è di Isadora Calcagni.

 

Bibliografia parziale:

Gendlin, E.T. (2004).  Introduzione a Pensare al Margine (Thinking At the Edge). The Folio, Vol. 19 N.1. https://www.focusing.org/it/introduzione-a-pensare-al-margine.html

Hendricks, M.N. (2001). “Focusing-Oriented/Experiential Psychotherapy: Research and Practices”. David Cain and Jules Seeman, (Eds.) Handbook of Research and Practice in Humanistic Psychotherapies, American Psychological Association, Washington  D. C. disponibile  anche in italiano, riassume gli studi sul focusing fino a tutto il 2000:   http://www.focusing.org/italian-research-chapter.html .

Gendlin, E.T. (1984). The client’s client : the edge of awareness. In R.L. Levant & J.M. Shlien (Eds.), Client-centered therapy and the person-centered approach. New directions in theory, research and practice, New York: Praeger. Tr. It. Il cliente del cliente. Il margine della consapevolezza.

http://www.focusing.org/it/il_cliente_del_cliente1_it.html

Gendlin, E. T. (1964). A Theory of Personality Change (pp. 102–148). In P. Worchel & D. Byrne (Eds.), New York, NY: John Wiley & Son. Tr. It. Una teoria  di modificazione della personalità

http://www.focusing.org/personalita.html

Gendlin, E. (1962-1997). Experiencing and the creation of meaning.  A philosophical and psychological approach to the subjective. Northwestern University Press Evanston, Illinois.

Volumi in italiano

Gendlin, E. T. (1978-1981). Focusing. Interrogare il corpo per cambiare la psiche.Tr. It. Astrolabio, 2001.

Gendlin, E. T. (1996). Il Focusing in psicoterapia. Introduzione al metodo esperienziale. Tr. It. Astrolabio, 2010.

Stapert, M., Verfielde, E. (2008). Il Focusing e i bambini. L’arte di comunicare con i bambini a scuola e in famiglia. Tr. It. Crisalide, 2010.
Weiser Cornell, A. (1996). Il potere del Focusing nella vita quotidiana e nella pratica terapeutica. Tr. it. Crisalide. 1996.

Leijssen, M. (1998). Focusing Microprocesses. In L. S. Greenberg, J. C. Watson, & G. Lietaer (Eds.), Handbook of Experiential Psychotherapy (pp. 121–154). New York: The Guilford Press. Tr. It. Focalizzare i microprocessi, in: Leslie S. Greenberg, Jeanne C. Watson, German Lietaer, a cura di, Manuale di psicoterapia esperienziale integrata. Sovera Editore, 2000, pp. 158-201.
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Maria Teresa Belgenio